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venerdì 9 aprile 2021

Più che "tecnici" è meglio chiamarli "competenti"


 La campagna per la vaccinazione di massa è stata avviata a dicembre e immediatamente si è capito che si sarebbe andati incontro ad un disastro. La frammentazione della unità di comando rappresentata da 19 Regioni in perenne contrapposizione tra loro, la presenza di innumerevoli lobbies, che vedevano in questa campagna una possibilità ulteriore di mantenere il proprio potere, aggiunta ai gravi problemi esistenti a livello europeo  disegnavano un orizzonte pieno di nubi minacciante tempesta. Il 27 dicembre con molta enfasi era stata annunciata  per il 27 gennaio la Giornata Europea del vaccinato, che era solo un annuncio ed un pio desiderio. IN attesa di comprendere che cosa sia realmente successo nell ficenda dei contratti e delle forniture a livello europeo in Italia il mese di gennaio fu speso senza che alcuna iniziativa fosse presa. Poi la crisi di governo espressione del fallimento della politica, oscillante tra le utopie della sinistra, l'adolescentantismo del partito di maggioranza relativa, il sovranismo e l'antieuropeismo, finanziato dalla Russia della destra, fece si che Il Presidente della Repubblica affidasse ad un "Tecnico" la guida del paese. Più che un tecnico si deve parlare di un "Competente" dell'attuale guida del Paese, ricordando alla politica che se si affronta un problema complesso occorre superare la fase delle intenzioni, delle parole ad effetto e della mancanza di assunzione di responsabilità. In altre parole anche il politico deve essere un competente e non un tuttologo buono per tutte le stagioni.
Se la politica è l'arte delle scelte, conciliante gli opposti interessi per il bene comune, in queste tre variabili si misura la capacità del politico. Ma se si nega l'interesse (vedi lobbies) non si conoscono i termini del problema e non si ha la forza di scegliere, ecco il politico fallito, che per forza deve essere accantonato.

In breve i "competenti, politici hanno messo in pratica un piano affidato ad un militare, quasi un onta, perchè queste figure professionali rappresentato l'opposto della politica, delle lobbies in quanto, in generale antepongono il bene della collettitivtà a quello personale o del gruppo a cui appartengono. Ed il piano ha preso avvio con una progressione che porterà a settembre, ma anche ad ottobre o novembre, a vaccinare la popolazione italiana.

Ovviamente la reazione a tutto questo vi è stata la reazione di chi si trova con i fatti messo davanti alla sua incapapacità

 L'Espresso del 4 aprile 2021 come titola " Senza Vaccino, . La campagna è in ritardo. Inchiesta sull'Italia che trova la scorciatoia per le dosi, con il consenso delle Regioni:magistrati, avvocati, professionisti, politici. In un Paese di fragili ed anziani. Ancora in attesa". Sintesi felice di una realtà che il Covid ha messo a nudo dell'eterno scontro in Italia di chi pensa solo al suo interesse utilizzando i mezzi pubblici e chi invece agisce al contrario.


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