L’Unione Europea (UE) e il G7 hanno dichiarato che l’eventuale annessione della Crimea alla Federazione Russa costituirebbe una violazione al diritto internazionale e per questa ragione, il referendum di domenica 16 marzo è da considerarsi illegittimo e illegale qualsiasi sia il suo risultato. Negli ultimi giorni UE e Stati Uniti hanno preso in considerazione la possibilità di applicare sanzioni economiche contro la Russia per tentare di dissuadere il Presidente Putin dal proseguire le operazioni in Crimea e riconoscere l’esito del referendum.
Il Congresso americano, a seguito dell’incontro del 12 marzo tra il Presidente Barack Obama e il Primo Ministro ucraino Arseni Iatseniuk, ha approvato misure contro funzionari e banche russe coinvolti nella questione crimeana, mentre l’UE si è dichiarata pronta ad inasprire le sanzioni contro il Cremlino, aggiungendo alle restrizioni sui visti e al congelamento degli assetti finanziari m! isure di interdizione commerciale e finanziaria.
Le sanzioni, a cui la Russia si è dichiarata pronta a rispondere, sono state accompagnate dalla radicalizzazione dello scontro diplomatico internazionale e dal preoccupante e provocatorio susseguirsi di esercitazioni militari russe ai confini ucraini. Inoltre, le aree orientali ucraine, in particolare Donetsk, sono state oggetto di scontri tra manifestanti filo-russi e filo-ucraini, terminati con 4 morti e diversi feriti. Nonostante la crescente tensione delle ultime ore, la Comunità Internazionale continua a cercare una soluzione pacifica alla crisi, rifulgendo qualsiasi possibilità di intervento armato.
Il Congresso americano, a seguito dell’incontro del 12 marzo tra il Presidente Barack Obama e il Primo Ministro ucraino Arseni Iatseniuk, ha approvato misure contro funzionari e banche russe coinvolti nella questione crimeana, mentre l’UE si è dichiarata pronta ad inasprire le sanzioni contro il Cremlino, aggiungendo alle restrizioni sui visti e al congelamento degli assetti finanziari m! isure di interdizione commerciale e finanziaria.
Le sanzioni, a cui la Russia si è dichiarata pronta a rispondere, sono state accompagnate dalla radicalizzazione dello scontro diplomatico internazionale e dal preoccupante e provocatorio susseguirsi di esercitazioni militari russe ai confini ucraini. Inoltre, le aree orientali ucraine, in particolare Donetsk, sono state oggetto di scontri tra manifestanti filo-russi e filo-ucraini, terminati con 4 morti e diversi feriti. Nonostante la crescente tensione delle ultime ore, la Comunità Internazionale continua a cercare una soluzione pacifica alla crisi, rifulgendo qualsiasi possibilità di intervento armato.
Fonte CESI
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