Daniel Verdù del Pais, (Spagna) riportato dall'Internazionale n. 1437 del 26 novembre 2021 scrive che il Trattato tra Roma e Parigi consolida la cooperazione dei due paesi su vari temi e servitù a bilanciare il potere nell'Unione Europea.
Il dato che emerge è che tutta l'operazione è stata condotta non sentendo il Parlamento, ovvero i Partiti Politici, rinviando a successive date i loro interventi, tanto da suscitare le protese dell'unico partito all'opposizione, mentre tutti quelli della maggioranza governativa hanno approvato la scelta. Questo è un altro elemento in cui la classe politica italiana sottolinea il suo accantonamento nelle questioni di merito, tendenza in essere da febbraio 2021. Altro grande accantonato è il Ministero degli Esteri, il cui titolare ha avuto in tutta la vicenda un bassissimo profilo, anche per certi suoi precedenti nelle relazioni con la Francia. Anche la nostra diplomazia, che non brilla da tanto tempo. Nell'articolo viene citato "un alta fonte diplomatica" che stigmatizza i trattati bilaterali, evidenziando che nella realtà dei fatti la nostra diplomazia è rimasta ai margini di questa scelta, frutto anche dello scarso profilo che i nostri diplomatici hanno nell'essenza della nostra politica estera.
Draghi e Macron hanno trovato il terzo puntello sul tavolo a tre gambe che è diventata l'Unione Europea.
L'Italia rientra nel gioco continentale, dopo gli anni recenti in cui eravamo alla periferia dell'Europa.
Nessun commento:
Posta un commento