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lunedì 10 aprile 2023

Tecnologia della Difesa. UNMANNED AERIAL VEHICLES: CHE COSA SONO, TECNOLOGIE E AMBITI DI UTILIZZO III Parte

 

2.2.1 AMBITO DI UTILIZZO MILITARE E SICUREZZA

 Guiseppe Cozzi

In ambito militare e sicurezza, gli UAV sono stati applicati per diverse punti. Riportiamo di seguito i campi di applicazione più noti:

-          Dangerous rules: per sorvegliare aree fortemente protette, la perdita di un UAV è minore rispetto alla perdita di un velivolo con persone a bordo. In queste missioni si utilizzano UAV Stealth, difficilmente rilevabili dai radar e diventano difficili bersagli per i missili e fuoco antiaereo;

-          Dirty rules: sono applicazioni sia di natura militare che di natura civile, come il monitoraggio dell’ambiente a seguito di contaminazione nucleare o chimiche, evitando di mettere a rischio vite umane. Gli UAV possono anche innaffiare in maniera circolare con sostanze chimiche, normalmente tossiche e letali per l’uomo;

-          Dull rules: l’osservazione e la sorveglianza per lunghe ore da parte di soggetti addestrati può portare stanchezza e perdita di concentrazione, con conseguenze serie sul risultato della missione. Un UAV dotato di video HD a colori, trasmissione dati, termocamere e scansioni radar svolgono efficacemente tali lavori, ad un costo minore e senza i suddetti limiti umani;

-          Forze dell’ordine: molti dipartimenti di polizia utilizzano droni per garantire l’ordine pubblico e la sorveglianza di tutte la superficie, come ad esempio accade in India; negli Stati Uniti e la polizia usa i proni per la sicurezza. Vari UAV sono stati utilizzati da US Customs and Border Protection dal 2005 con l’intenzione di usare droni armati. L’FBI nell’anno 2013, ha dichiarato di possedere e utilizzare gli UAV per fini di sorveglianza, mentre nell’anno 2014 cinque di polizia inglesi riferiscono di aver ottenuto e o gestito UAV per l’osservazione. In Italia, nell’anno 2013, la società di difesa italiana Selex ES ha fornito un drone di sorveglianza non armata per essere distribuito nella Repubblica Democratica del Congo, per monitorare i movimenti dei gruppi armati nella regione e per proteggere la popolazione civile in modo più efficace;

-          Lotta al terrorismo: da quando gli Stati Uniti sono entrati in guerra per la lotta al terrorismo, si resero conto della difficoltà contro una guerra irregolare e asimmetrica. Furono considerati il modo più efficace di combattere minacce asimmetriche in guerra irregolare è quello di condurre operazioni rapide e distruttive al fine di paralizzare il nemico;

-          Obiettivi per l’addestramento militare: dal 1997, l’esercito americano ha utilizzato più di 80 F-4 Phantom convertiti in aerei robotici da utilizzare come obiettivi aerei;

-          Protezione contro altri UAV: gli Stati Uniti hanno sviluppato sistemi di difesa contro attacchi drone di basso livello. Alcune aziende tedesche stanno sviluppando laser da 40 kW contro UAV, mentre alcune aziende britanniche hanno sviluppato congiuntamente un sistema per monitorare e interrompere il meccanismo di controllo per i piccoli UAVs;

-          Protezione di convogli;

-          Ruoli di copertura;

-          Ruoli di ricerca: alcuni UAV vengono utilizzati nella ricerca e nello sviluppo dell’ambito aeronautico, a scopo di test. In questi casi, vengono progettati UAV in scala, sia in ambito militare che civile, per effettuare delle prove realistiche, economiche e meno pericolose; l’esito dei test saranno effettuare modifiche sui modelli reali;

-          Sicurezza territoriale, frontiere e lotta ai narcotrafficanti: nel 2011 gli Stati Uniti hanno iniziato una collaborazione con il Messico per arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e del traffico di sostanze stupefacenti attraverso il confine. L’esercito statunitense ha iniziato a impiegare i propri UAV a seguito dell’uccisione dell’agente dell’immigrazione Jaime Zapada, freddato da alcuni uomini armati nel Nord del Messico il 15 febbraio 2011. Gli APR/UAV vengono impiegati per segnalare i movimenti e la forza numeri dei narcotrafficanti, informazioni subuto comunicate agli agenti sul territorio. Volano circa 18.000 metri di altezza, praticamente invisibili da terra, e in un solo giorno possono controllare minuziosamente un’area di circa 100.000 km2.

Gli UAV miliari sono tecnologie di punta che vengono utilizzati per compiti come ricerca aerea, l’intelligence elettronica, le ispezioni del territorio e gli attacchi missililistici. Questi possono essere equipaggiati con antenne ad alta sensibilità in grado di rilevare eventuali segnali relativi a minacce, inoltre possono trasmettere immagini in tempo reale sugli obiettivi che vengono individuati, fornendo un feedback immediato alle unità operative sul terreno. Oggi le più recenti versioni di droni militari vengono utilizzati dalle forze militari in tutto il mondo e  sono impiegati in una varietà di missioni e compiti. Consentono agli eserciti più piccoli di effettuare operazioni su larga scala a costi inferiori e con meno rischi. Dai voli di ricognizione a lungo raggio utilizzati per mappare il terreno su cui si svolgerà un attacco, agli attacchi di precisione che possono essere eseguiti senza mettere a rischio le vite umane. Utilizzati già in altre guerre per diversi scopi, dalle attività di intelligence, come la sorveglianza o lo spionaggio, per la trasmissione dei dati da luoghi remoti, o per le attività di distruzione, i droni militari vengono comandati da remoto da personale specializzato e scelto con alte skills tecniche, in grado di guidare le nuove macchine della morte.

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