Master I Livello in
“Politica Militare Comparata dal 1945 ad Oggi”
Dottrina, Strategia, Armamenti
IL CONTRIBUTO DELL’ESERCITO ITALIANO ALLE
MISSIONI NATO DAGLI ANNI 2000
Premessa pag.
6
1.2 Iraq: operazione Antica Babilonia pag.1.3 Resolute Support e le Trainig missions pag.
2.1 Occupazione della Crimea: operazione Enhanced Forward Presence pag.
2.2 L’invasione dell’Ucraina: operazione Advanced Vigilant Activity pag.3. Conclusioni pag.
Nonostante il ridimensionamento
numerico subito dalle Forze Armate a causa della sospensione del servizio di
leva obbligatorio, a partire dai primi anni duemila, con il passaggio al
sistema di alimentazione delle stesse con personale volontario, l’Esercito
Italiano ha affrontato radicali cambiamenti che gli hanno permesso di evolversi
e svolgere delle funzioni di primo piano nelle operazioni condotte in ambito
NATO.
L’avvento del professionismo,
accompagnato dalla costante evoluzione di mezzi, materiali e armamenti messi a
disposizione della Forza Armata, hanno permesso all’Esercito Italiano di
occupare un ruolo importante nelle missioni NATO condotte dall’inizio del nuovo
millennio, facendo dell’Italia uno dei principali Paesi contributori in queste
operazioni sia in termini incarichi affidati che di uomini impiegati: oltre ad
importanti posizioni ricoperte all’interno della catena di comando e controllo,
in queste missioni ai soldati italiani è stata spesso affidata la responsabilità
di ampie porzioni dei vari Teatri Operativi.
Nelle pagine seguenti è mia
intenzione delineare un quadro esaustivo del contributo fornito dall’Esercito
Italiano nelle Operazioni NATO avviate nella prima decade degli anni duemila in
Afghanistan e Iraq, nonché nelle successive e più recenti operazioni messe in
atto in Europa Orientale in seguito agli interventi della Federazione Russa in
Ucraina, attività quest’ultime intraprese a partire dal 2016 e tutt’ora in
corso.
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